Può capitare a molti di andare in trasferta per lavoro.
Di solito il bagaglio si limita al trolley con abiti ed effetti personali, al PC ed a poco altro.
Poi ci sono delle Persone, poche suppongo, che in macchina mettono anche shinai e bogu. Persone che, dopo una giornata di lavoro fuori casa, invece di andare a riposarsi in albergo si mettono in macchina alla ricerca di kendoka, amici o sconosciuti, con i quali praticare. Anche quando sanno che probabilmente daranno molto più di quanto riceveranno.
E’ il caso del M° Enrico Monaco, 5° dan del dojo ZenkenYu di Giussano (provincia di Monza e Brianza) che ieri ha fatto una graditissima visita al nostro dojo.
L’incontro si è svolto secondo gli standard del Kendo: prima fase allenamento, seconda fase birra!
Il tema dell’allenamento è stato il kamae ed un corretto movimento che parta dal tanden; uno studio utile, direi fondamentale, per tutti e che ad alcuni “ha acceso qualche lampadina”.
Si dice “Quando l’allievo è pronto il maestro appare” e pare proprio che per qualcuno sia stato così e che sia arrivata la risposta alla domanda che cercava.
Questo insieme a delle riflessioni sull’importanza di ricercare un Kendo elegante, bello e persino appagante per il nostro umore, ha reso l’allenamento veramente prezioso.
Per la seconda fase ci spostiamo in birreria dove, mascherato da “quattro chiacchiere tra amici”, in realtà l’allenamento continua. E’ così perché condividere e parlare di esperienze, progetti, racconti, fallimenti non può che far bene al nostro Kendo. Quindi a noi.
Finisce un po’ tardi questa serata insieme. Rivelando ancora una volta questo lato poco conosciuto e poco comprensibile all’esterno del Kendo. Quello che lega e che unisce in amicizia “sconosciuti” a più di 500 km e che crea una rete di persone che hanno il piacere di condividere insieme il cammino lungo una Via.
Ringraziamo quindi il M° Enrico per aver voluto percorrere con noi un pezzetto di questa Strada e ci auguriamo di rincontraci presto (chissà dove!)
Umi no Kenshi 
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