Intensità e precisione. Il seminario del sensei Koyama Masahiro Sensei 8° Dan Kyoshi, accompagnato da Hayate Muramatsu 5° Dan e da tre giovanissimi studenti della Shizuoka University, è stato tanto impegnativo sul piano fisico quanto sfidante a livello di tecnica.
Abbiamo partecipato a Castenaso al primo dei due allenamenti organizzati da Musokan Kendo Club Bologna, Shodan Reggio Emilia, Modena Kendo Club, assieme a tanti amici kendoka provenienti da diverse regioni d’Italia.
Una giornata più calda di quanto febbraio solitamente riserva e un keiko dal ritmo elevato ci hanno regalato tanto sudore (!) e pari soddisfazione perché ci siamo portati a casa molte indicazioni utili per migliorare nei waza.
Si parte spediti con numerose serie di kirikaeshi, focalizzando l’attenzione sul momento del taiatari, con braccia morbide e forza nel basso ventre.
L’intero keiko fino alla pausa pranzo si concentra sull’esecuzione di waza (debana, kaeshi, suriage) grazie alla variazione di un esercizio base finalizzato ad accrescere la connessione tra i due opponenti, con kakarite e motodachi che si alternano nel seme eseguendo in diversi scambi: men debana men, men kaeshi do, kote kote-men, kote suriage men e altre tecniche.
A riguardo del kaeshi do il sensei Koyama ha raccomandato di ricevere il colpo sul posto, mantenendo le braccia aderenti al busto, e di colpire sempre sul posto, avendo l’accortezza di far avanzare il pugno sinistro a toccare quello destro, e solo dopo andare avanti con il piede destro e uscire, aprendo la mano sinistra.
Pausa, tempo di gustarci il bel sole e un veloce pranzo, e siamo di nuovo nel palazzetto allineati e pronti per la seconda parte del seminario.

Dopo una sessione di suburi il sensei Koyama ci invita a sviluppare il ‘tenouchi no sae’ e ci dimostra come sia possibile ottenerlo, utilizzando semplicemente i polsi per estendere ulteriormente il proprio colpo una volta che gli avambracci sono del tutto distesi.
Segue un intenso keiko sulle iki waza (iki men / iki kote / iki do) e poi un lavoro in gruppi da 5 sugli uchi fondamentali (men / kote / kote men) per migliorare in speditezza di esecuzione a distanze diverse e sviluppare resistenza e zan shin.
Allineati, a turno ognuno di noi esegue men sugli altri quattro compagni. Progressivamente la distanza tra i kendoka si fa sempre più ristretta, e a kakarite si richiede di fare tre giri; le tecniche cambiano, dal men, si passa a kote, poi kote-men.
Un esercizio veramente utile per affinare i propri colpi in funzione della distanza e – non secondariamente – per fare fiato.

Il jigeiko finale chiude il seminario di sabato. Stanchi – ma non domi – si ritorna a casa e già pianifichiamo nuove tappe e viaggi in compagnia delle nostre shinai …
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